Luogo: San Zeno di Montagna, Verona, Italia
Cliente: Immobiliare Prima Casa - Ag. Domegliara
Programma: residenza monofamiliare
Stato: concept
Collaboratori:
arch. Chiara Lanzani
arch. Filippo Andreoli
La curiosità, istinto che nasce dal desiderio di giungere ad un nuovo sapere, costituisce la caratteristica necessaria al raggiungimento di un qualsivoglia obbiettivo. Declinando il tema in ambito architettonico, è il medesimo senso di scoperta che guida una ricerca rivolta alla configurazione di quel modello ottimale, capace di rispondere alle necessarie esigenze tecnico funzionali, attraverso gesti che pongano l’accento sulla condizione emozionale dell’abitare.
L’area interessata è un terreno posto nelle immediate vicinanze dell’abitato di San Zeno di Montagna, territorio di ampio pregio paesaggistico che separa il lago di Garda dalla Vallagarina e dal fiume Adige, in posizione panoramica sovrastante l’alta costa veronese del Garda. La conformazione collinare ed allungata lungo l’asse nord-sud, rivela grandi potenzialità di vista, ma la topografia del terreno compromette al contempo la possibilità di godere di uno scorcio sul lago che si svela da un solo punto nella porzione sud dell’area.
Da tali considerazioni scaturisce il senso di curiosità che guida la composizione del progetto, verso la volontà di regalare alla futura abitazione, precisi ritratti del panorama circostante ivi compreso quello sul lago, così da incrementare il valore intrinseco del costruito, nella duplice accezione umanistica ed economica. L’esistenza di un duplice accesso diviene occasione per plasmare un oggetto tridimensionale che, senza soluzione di continuità tra elementi orizzontali e verticali, definisce lo zoccolo (abitato) dell’intervento rispondendo alla triplice funzione di guidare l’ingresso all’area da nord, disegnare la corte scavata (cuore stesso della casa) e sostenere il padiglione del piano primo, pensato come un oggetto leggero ed introspettivo, unico volume veramente percepibile dell’intera composizione, capace di viste a 360 gradi. L’intero basamento è realizzato in lastre di porfido a correre, leggermente sfalsate, a ricercare un inserimento delle superfici diretto con un intorno dalla forte caratterizzazione naturale e che, attraverso un movimento plastico, definisce una corte dall’aspetto intimo. E’ in tale ambito che il volume che chiude la corte a sud e che ospita la zona giorno dell’abitazione, si spinge leggermente a sbalzo oltre il naturale profilo del terreno, per catturare quell’unico scorcio di lago che, innegabile alla curiosità , rende uniche le sensazioni del quotidiano.
Appena oltre la corte, delimitato da un volume in vetro il cui profilo inferiore identifica la scala di collegamento tra i due piani, si trova un piccolo giardino (segreto), pensato come una cavea, alla quale si scende per giungere all’ingresso dell’abitazione per chi arrivi dall’accesso posto a monte, o ancora dove sarà possibile uscire direttamente dalla zona wellness collocata al piano terra. La scala anzi citata, elemento di tensione nei flussi della casa, concede ad ogni attraversamento uno scorcio sull’esterno quasi fosse un passaggio aperto e conduce al padiglione che caratterizza il piano primo e che ospita la zona notte; maggiormente esposto alla vista, questo elemento è caratterizzato da un rivestimento in legno a doghe verticali (puntualmente apribili) dietro il quale si celano grandi aperture vetrate che concedono ampie vedute, filtrando al contempo la luce esterna e garantendo ancora la corretta sensazione di privacy.
La zona piscina, posta infine all’estremità sud del lotto, si configura come parte del medesimo basamento in pietra che, uscendo prima leggermente sul versante est, diviene pavimentazione che chiude la zona di accesso pedonale a monte per condurre verso la cavea.
Si tratta di una conformazione geometrica che, lavorando sulla tipologia collinare del terreno, e attraverso lo scavo della corte centrale, non intacca le potenzialità di visuale degli edifici a monte, offrendo all’abitazione spazi privati e di difficile accesso a viste dall’esterno, dai quali diviene possibile godere pienamente delle prerogative paesaggistiche dell’intorno; la corte scavata nel terreno permette inoltre di riparare dalle correnti d’aria invernali, garantendo, grazie alla geometria della cavea aperta sul retro, una leggera ventilazione estiva utile a garantire il giusto raffrescamento naturale degli ambienti interni a mezzo delle grandi aperture che fronteggiano la corte.